Ci mettiamo una donna?

Quali e quante sono le vie a Lissone intitolate ad una donna?

n. 12 nominativi femminili su 440 nomi totali (2,7%): 4 sante, 3 madonne, 3 letterate, 1 premio nobel, 1 scienziata

Ecco l’elenco: (da una ricerca sulla toponomastica lissonese realizzata dal Circolo Don Bernasconi)

  • Via Marie Curie
  • Via Grazia Deledda
  • Via Eleonora Duse
  • Via Ada Negri
  • Via S. Margherita
  • Via S. Caterina da Siena
  • Via S. Maria Goretti
  • Via S. Agnese
  • Via Madre Teresa di Calcutta
  • Via Assunta
  • Via Madonna
  • P.za Maria Bambina

E le filosofe, le artiste, le economiste, le costituzionaliste, le politiche, le musiciste, le giornaliste, le partigiane e tutte le altre?

Niente.

Nella media italiana le vie intitolate alle donne rappresentano il 4% contro il 96% intitolate agli uomini, mentre il rapporto medio nei capoluoghi di regione è di 7,9 donne ogni 100 uomini, con punte che vanno dal 3,2 di Trieste al 19 di Perugia.

Dal punto di vista procedurale spetta alla giunta comunale l’intitolazione delle vie cittadine. (Legge 142/90)

Ma perché ci sono così poche vie dedicate alle donne?

Potrebbe sembrare una questione di poco conto, ma nella realtà la percezione che deriva dall’essere circondate da via garibaldi, caravaggio, mozart, pascoli, einaudi, ect, è di una città che non è delle donne.

Il motivo ricorrente con cui si spiega questa scarsa toponomastica femminile è che non ci sono abbastanza nomi di donne importanti.

Se è vero che nel passato non c’erano le condizioni economico-sociali-politiche perché le donne potessero accedere a ruoli e attività al pari degli uomini, ora non è più così: sono tantissime le donne che si sono distinte nel corso della storia per impegno, ruolo e professione.

“I nomi delle strade urbane, nell’Europa continentale, sono il risultato di scelte politiche e ideologiche ben chiare e consentono di leggere orientamenti e mode delle rispettive società. Nell’Italia preunitaria prevalevano il riferimento a santi, a mestieri esercitati sulle strade e alle caratteristiche fisiche del luogo. In seguito, la necessità di cementare gli ideali nazionali portò a ribattezzare strade e piazze, dedicandole a protagonisti, uomini, del Risorgimento e in generale della patria; con l’avvento della Repubblica, si decise di cancellare le matrici di regime e di valorizzare fatti ed eroi, uomini, della Resistenza. Ne deriva un immaginario collettivo di figure illustri esclusivamente maschili”.
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Questa è l’analisi di
Maria Pia Ercolini, che ha creato un movimento di cittadinanza attiva, che conta ad oggi più di 5000 adesioni e il cui scopo è di fare ricerche e sensibilizzare le amministrazioni affinché strade, piazze, giardini e luoghi urbani siano dedicati alle donne.

E’ stato pubblicato il libro Sulle vie della parità. Atti del 1º Convegno di toponomastica femminile (Roma, 6-7 ottobre 2012)

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