1945 – 2025 80° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE

“Senza le donne non ci sarebbe stata la Resistenza”  

 Lidia Menapace

G R A Z I E

“ E’ stata una cosa naturale,ho fatto quello che c’era da fare”.

COSI’ DISSERO IN MOLTE DOPO LA LIBERAZIONE

Durante la seconda Guerra Mondiale,dopo l’otto settembre del 1943, firmato l’armistizio,l’Italia si spacca e le donne  per la prima volta scelsero di far parte di un “movimento” che prese il nome di Resistenza Partigiana.Erano donne giovani,operaie delle filande,contadine,madri,intelligenti e coraggiose:”sapevano  come cavarsela, all’ occorrenza .Ognuna a modo suo”.                                                                                                                                                            Secondo diverse testimonianze tra cui quella lasciata dal documentario di Liliana Cavani  le donne parteciparono in ogni aspetto della Resistenza,nella maggior parte dei  casi le partigiane furono  staffette: portavano cibo, armi, riviste, materiali di propaganda, ma  furono  anche combattenti , operatrici radio ,propagandiste, infermiere .

Secondo le stime dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) furono oltre 70.000 le donne partigiane, organizzate nelle formazioni pluripartitiche dei Gruppi di difesa delle donne., le combattenti, ovvero tutte coloro che imbracciarono un’arma e lottarono contro i nazifascisti, furono circa 35.000. Di tutte queste donne, sempre secondo le cifre dell’ANPI, furono 4.653 le donne arrestate, torturate e condannate dai tribunali fascisti; 2.756 le donne deportate nei lager tedeschi, 2.900 le donne giustiziate o uccise in combattimento, oltre 1.700 le donne ferite e mutilate. Cifre e numeri che secondo molte associazioni risultano essere molto inferiori ai dati reali di quante donne effettivamente presero parte alla Resistenza e alla Liberazione dell’Italia.                                                                           Per decenni, terminata la guerra, il contributo delle partigiane non fu mai debitamente riconosciuto a livello storiografico e istituzionale e molte delle loro storie andarono perdute