LE STORIE DEL LUNEDI: Marisa Bellisario e la Legge 120/2011

 

 

A Marisa Bellisario è stato dedicata una fondazione,

che, ogni anno, premia le donne che si sono distinte

in campo imprenditoriale, istituzionale, giornalistico,

sportivo, artistico, scientifico, culturale, internazionale.

 

 

 

 

 

«Marisa and gentlemen»:  cosi Marisa Bellisario racconta che si aprivano le riunioni in General Eletric negli anni 60, perché tra tutti i manager dell’azienda solo lei era donna.

Nata in provincia di Cuneo nel 1935, laureata in economia e commercio a Torino nel 1959, entra in Olivetti, dove, dopo un corso di formazione a Milano,  fa parte del gruppo dei primi specialisti del computer in Italia.

Marisa vive l’esperienza di questo ambiente “pionierisitco” con entusiasmo e passione, consapevole che questo momento rappresenta un passaggio significativo dello sviluppo tecnologico, indispensabile per la modernizzazione dell’industria italiana.

Dopo la cessione dell’Olivetti alla  General Electric, Marisa nel 1965 viene  nominata “direttore di prodotto”,  diventando una delle poche donne manager nel mondo in  campo informatico, settore di attività tradizionalmente maschile.

Nel 1970 General Electric si fonde con Honeywell, dando vita alla nuova società Honeywell Information Systems Italia; Marisa è ad un passo dalla nomina di Direttore Generale, ma alla sua candidatura viene preferito Carlo Peretti, in quanto la Honeywell, pur valutando positivamente la sua candidatura, ritiene prematura la nomina di una donna per una posizione del genere

Due anni dopo, richiamata in Olivetti, Marisa assume la nuova direzione della Pianificazione operativa.

E’ un compito difficile: si tratta di strutturare il passaggio dell’Olivetti dalla produzione della “grande informatica” all’”informatica distribuita”, attraverso una radicale trasformazione di prodotto e di processo e con un nuovo approccio organizzativo e commerciale.

Nel 1978 arriva in Olivetti Carlo De Benedetti, in qualità di AD, con il quale Marisa  ha dei rapporti difficili e, proprio per questo, viene nominata Presidente della Olivetti Corporation of America, consociata americana che necessita di una profonda ristrutturazione.

Marisa parte per gli Usa nel 1979; la determinazione e la competenza con cui porta avanti la sfida le fa acquisire notorietà a livello internazionale: «dinamica donna italiana» così definita da Word Processing World;  «rarità» tra le donne manager,  donna «che si è fatta da sola» dice Fortune;  chiamata alla National Computer Conference di Chicago nel 1981, prima donna ad essere  “oratore principale”.

Sulla scia di questi successi , nel 1981 ritorna in Italia come AD di Italtel e in tre anni riesce a risollevare le sorti di questa  azienda pubblica di telecomunicazioni, che raggruppava 30 aziende elettromeccaniche con 30.000 addetti, portando il fatturato in attivo e ampliando il mercato verso gli USA.

Il suo intervento sulle problematiche del lavoro in Italtel porta l’occupazione femminile,  tra quadri e nuove assunzioni dall’8% nel 1980 al 28% nel 1985.

Il meritato riconoscimento per il suo impegno arriva nel 1986 con il premio di Manager dell’anno.

Questo non significa però che il potere di una donna in azienda venga accettato serenamente; infatti nella nuova società Telit, che avrebbe dovuto nascere da Italtel e Telettra, azienda della FIAT, l’accordo non verrà raggiunto e la società non verrà creata proprio perché il cda FIAT si ostina a negare a Marisa il ruolo di AD.

La carriera di Marisa dimostra come  una donna determinata e capace, può arrivare a livelli alti da sola, senza scendere a compromessi, pur mantendo la sua forte  femminilità, che irrompe nel grigio mondo degli amministratori delegati.

Il suo percorso di successo è stato interrotto da una tumore alle ossa; Marisa muore nel 1988.

Per le donne Marisa rappresenta un esempio nuovo e diverso di come ogni donna, se anche parte da zero, può raggiungere ogni traguardo di successo, in campo pubblico  e privato.

A Marisa Bellisario è stato dedicata una fondazione, che, ogni anno, premia le donne che si sono distinte in campo imprenditoriale, istituzionale, giornalistico, sportivo, artistico, scientifico, culturale, internazionale.

http://www.fondazionebellisario.org

La storia di una donna così affascinante come Marisa Bellisario, richiama la problematica del ruolo delle donne in azienda.

La L.120/ 2011, ha introdotto l’obbligo per  gli organi di società quotate e società a controllo pubblico di garantire  tra gli  amministratori l’equilibrio tra i generi. Il genere meno    rappresentato deve ottenere almeno un terzo degli amministratori eletti .

Tale criterio si applica per  tre  mandati consecutivi.

Dal 2011 molte più donne sono state nominate ai vertici delle aziende, ma  il vero cambiamento ci sarà quando le donne verranno scelte esclusivamente per le loro capacità e le loro competenze  e potranno fare carriera perché c’è un sistema di conciliazione adeguato.

Concordiamo con Barbara Saba di “ Valore D” quando afferma che “più donne ci sono nella politica, nel business , nella ricerca, più donne saliranno sull’ascensore sociale”.