E’ stata una settimana che l’Amministrazione Comunale in collaborazione con le Associazioni ha voluto organizzare nell’ambito del passaggio a Lissone del Giro d’Italia Femminile Internazionale e che ha visto la bicicletta protagonista dell’attenzione e del dibattito a Lissone .
E’ stata una settimana ricca di eventi che ha dato la possibilità di riflettere su alcuni aspetti del rapporto tra la bicicletta, l’uomo, la donna e il nostro ambiente cittadino , e alcuni spunti per migliorarlo a patto che tutti insieme ce ne sentiamo responsabili e facciamo la nostra parte, sia da cittadini che da amministratori.
Una serata dedicata alla figura incredibile di Alfonsina Strada ha permesso a tutti di conoscere e approfondire la storia di questa eroina della bicicletta, che negli anni precedenti la prima guerra mondiale fino agli anni Venti ha fatto del ciclismo competitivo un fattore di grande promozione della donna, in tutti i sensi, sportivo sociale, di genere. Una donna che ha saputo sfidare tutti i tabù e correva alla pari con i concorrenti maschi nelle massacranti gare ciclistiche da 300 chilometri di quei tempi. La presenza di un’atleta del giro d’Italia femminile di oggi come l’Arzuffi ha permesso di verificare la condizione delle cicliste odierne che ancora attendono il riconoscimento di professioniste.
La Pedalata in Rosa organizzata da QDonna assieme a Equibici ha fatto attraversare Lissone a una cinquantina di cittadini alla ricerca delle vie lissonesi dedicate a figure di spicco femminili, non molte, e spesso in una collocazione di seconda o terza mano. Questo a conferma della significativa e persistente disparità di genere che affligge il nostro paese (fa riflettere vedere un vicoletto malandato e quasi invisibile intitolato a una persona della statura della Montessori).
L’incontro organizzato con la Fondazione Michele Scarponi sul tema della sicurezza stradale ha dato la possibilità di approfondire assieme al rappresentante di Equibici, dello Sport Club Mobili Lissone e del Comandante della Polizia Locale di Lissone un argomento poco trattato, quello delle vittime del traffico, e soprattutto dell’utenza cosiddetta ‘debole’: i ciclisti. Si tratta di una strage annuale di circa 3400 persone.
Gli interventi hanno inoltre messo a fuoco il ruolo del ciclista urbano, non solo in quanto elemento cosiddetto ‘debole’ da proteggere (come sottolineato dal comandante) ma come un protagonista della mobilità sostenibile.
Un esempio ci viene dal Belgio riferitoci dalla ciclista Arzuffi: in quel paese nessun genitore si sogna di portare i bambini/ragazzi a scuola in auto… perché questo è diventato ormai senso comune.